sabato 4 aprile 2015

Pasqua

La Pasqua è una delle feste più importanti del nostro calendario. Attualmente nel mondo è diventata una data di negoziazione, pochi ricordano o sanno il suo vero significato. Oltre a uova di cioccolata, regali e scampagnate bisogna sapere che questa festa risale a circa 1445 anni prima di Cristo.
Per contestualizzare, in questo periodo, secondo la Bibbia, i discendenti di Abramo, Isacco e Giacobbe hanno vissuto come schiavi per oltre quattrocento anni in Egitto. Per liberarli, Dio ha nominato Mosè come leader del popolo ebraico (Es. 3-4).
In obbedienza al Signore, Mosè andò dal Faraone per comunicare il comando divino, "Lascia andare il mio popolo." e per la potenza di Dio, invocò sentenze contro l'Egitto.
Durante alcune di queste piaghe, il Faraone accettò di liberare il popolo, però poi ci ripensava ogni volta. Quando fu il tempo della decima e ultima piaga, gli egiziani non ebbero più possibilità, Dio mandò un angelo distruttore che attraversò il paese d'Egitto per colpire tutti i primogeniti, sia uomini che animali; (Es. 12:12).

Il Signore dette un ordine specifico al suo popolo che era in Egitto. L'obbedienza a questo ordine portava protezione ad ogni famiglia Israelita, con i loro primogeniti. Ogni famiglia doveva prendere un agnello di un anno, senza difetti e sacrificarlo, le famiglie più piccole potevano condividere un unico agnello insieme ad altre; (Es. 12:4).
Gli Israeliti cosparsero del sangue dell'agnello sacrificato sugli stipiti e sull'architrave di ogni casa. Quando l’angelo distruttore attraversò il paese alla vista di questo segno sulle case passava oltre, graziando il primogenito di quella famiglia. Da qui il termine di Pasqua, in ebraico "la Pesah", significa "saltare al di là del marchio", "andare oltre" o "salva".
Così, dal sangue dell'agnello immolato, gli israeliti erano protetti dalla condanna a morte eseguita contro tutti primogeniti egiziani. Dio comandò il segno del sangue, non perché non aveva altro modo per distinguere gli Israeliti dagli egiziani, ma perché voleva insegnare al suo popolo l'importanza dell'obbedienza e della redenzione attraverso il sangue, la preparazione per l'avvento del "Agnello di Dio", Gesù Cristo, che secoli dopo avrebbe tolto il peccato del mondo; (Gv. 1:29).
Secondo la Bibbia, nel libro dell'Esodo, al capitolo 12, versetto 31, quella notte il Faraone lascia il popolo di Dio libero, chiudendo, secoli di schiavitù e inaugurando un viaggio che sarebbe durato 40 anni, fino Canaan, la Terra Promessa.
Da quel momento della storia, gli ebrei celebrano la Pasqua ogni primavera, obbedendo alle istruzioni divine, come una legge; (Es. 12:14). Ma come un sacrificio commemorativo, non come quello iniziale svoltosi in Egitto con tanta efficacia.

La Pasqua ebraica è preceduta dalla festa degli Azzimi, che dura 7 giorni, l’uscita dall’Egitto fu di notte e rapida, quindi non c'è stato tempo per far fermentare il pane e fu cotto azzimo. E in occasione di questa festa, gli ebrei consumavano un pasto speciale, che comprendeva un agnello, vino, erbe amare e pane senza lievito, e l’ultimo giorno della settimana finì per essere chiamato Pasqua; (Mc 14:1). Mangiare alla festa di Pasqua vestiti e pronti per il viaggio era un segno della fede ebraica. Anche se non erano ancora liberi, avevano bisogno di essere pronti, perché Dio aveva detto che li avrebbe portati via dall'Egitto; (Es. 12:11).

Dopo il re Salomone, però, le tribù di Giuda cominciarono a dividersi e con il tempo dimenticarono la Pasqua, solo con il re Giosia si ritrovò il modo giusto per celebrare la Pasqua degli ebrei come scritto nel libro dell’Alleanza, lui ordinò a tutte le genti di osservare le cerimonie che la determinavano. La celebrazione della Pasqua doveva essere una festa celebrata ogni anno in memoria della grande liberazione della nazione israelita dalla schiavitù d'Egitto. In quel tempo fu celebrata una Pasqua come non era stata mai fatta, questa era la Pasqua del Signore;
(2Re 23:21-23). E'comune trovare persone che hanno una concezione di Dio erronea e contro i festeggiamenti, ed esclude, di conseguenza, tutto il divertimento della nostra esistenza. Il Signore vuole darci vita in abbondanza (Gv 10:10); chi lo ama ha molti motivi per festeggiare.

Quindi, ricordarsi, non solo quel giorno, ma ogni giorno, il vero significato della Pasqua. Come l'Onnipotente ha liberato gli ebrei dalla schiavitù in Egitto, Dio vuole che noi siamo liberi dalla schiavitù del peccato e quindi ha mandato il suo Figlio, Gesù Cristo, che "… chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna."; (Gv. 3:16).
La vita è stata conquistata con il sangue "… Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata." (1Co 5:7)


Puoi celebrare la libertà conquistata da Gesù Cristo sulla croce per tutti noi!

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